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Valchiavenna: terra di “marmitte dei giganti”, di “marmitte di pietra ollare”e di “violini di carne secca”
Circondata da scoscese montagne, la Valchiavenna è un paradiso per gli escursionisti e gli appassionati di sport montani. Lungo i suoi sentieri per scoprire antichi alpeggi, laghetti, cascate e le famose “Marmitte dei Giganti” enormi buche scavate nelle rocce e levigate dalla furia delle acque nel corso dei millenni; incontrare le cave di pietra ollare, con cui ancora oggi si preparano “marmitte” e piastre per cucinare i cibi al “lavecc”. Gli antichi edifici rustici: i “graa” per affumicare le castagne, i ”toorc” per pigiare l’uva, i “casel del lac” per conservare il latte, raccontano lungo i percorsi le storie del passato.
In fondo alla valle, Chiavenna, città dove pernottare, che conserva un pregevole centro storico: la rinascimentale collegiata di San Lorenzo, il battistero monolito di pietra ollare, il palazzo Pretorio, interessanti portali del 1700, il palazzo medioevale “Cort di asen”, la berlina del XVI secolo, le suggestive antiche case sul fiume Mera, il Palazzo Vertemate, prestigiosa residenza rinascimentale.
Infine riunirsi in un “crot”, cavità naturale nelle rocce, fin dall’inizio del 1200 luogo di ritrovo e di agapi fraterne. Ancora oggi alcuni di loro fungono da trattoria per gustare i piaceri della cucina locale, genuina, sobria, ma ricca di sapori: i pizzoccheri, i taiadin di Villa, la minestra de formentin, la minestra di castagne, la polenta conscia, i castegn suc, ecco un piccolo esempio dei molti “primi”. I “secondi”: il capretto in sguazet, il salmì, le costine al laveggio, o i salumi: la bresaola, il violin de carna seca; i formaggi. I dolci: i biscotin de Prost, o il Panfoort, il Pan de sambuch (piccole focacce con fiori di sambuco). Il tutto accompagnato dagli eccellenti vini della Valtellina (Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, Sforzato).
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